E' il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, a prendere la parola nel corso dell'Assemblea dei Presidenti provinciali, illustrando in apertura del suo discorso il "florido" e "ricco" bilancio 2016 con le tantissime iniziative svolte per la Categoria. Tra queste anche le attività che si svilupperanno all'interno del nuovo Auditorium dei Consulenti del Lavoro dotato di strumentazioni all'avanguardia e predisposto per trasmissioni televisive satellitari che certamente implementeranno i servizi di comunicazione istituzionale, esterna ed interna, che la Fondazione Studi svolge a supporto del Consiglio Nazionale. Il Presidente ha a tal proposito invitato i Presidenti provinciali presenti, o eventualmente il rappresentante del singolo CPO, a prendere parte alla Summer School 2017, una due giorni di formazione specialistica sulla comunicazione istituzionale e sulle nuove frontiere del saper comunicare in maniera efficace.
De Luca ha poi annunciato ai presenti alcuni dati del nuovo lavoro dell'Osservatorio Statistico di Categoria "Il lavoro dove c’è. Un’analisi degli spostamenti per motivi di lavoro negli anni della crisi”, nel quale vengono esaminati i cambi di residenza ed i comportamenti degli italiani partendo dalla crisi occupazionale del 2008, che ha cambiato le esigenze della popolazione ed incrementato il numero di soggetti decisi a spostarsi in un’altra città per lavorare.
"L'Italia è un paese con opportunità molto diverse ed una situazione di disomogeneità interna che non ha pari in Europa", ha evidenziato il Presidente. "Dai numeri emerge una fotografia inquietante di questi spostamenti: dal 2008 al 2015 più di 500 mila connazionali si sono cancellati dall’anagrafe per trasferirsi all’estero alla ricerca di opportunità lavorative. "Si tratta principalmente di lavoratori qualificati che vedono nella fuga dal Mezzogiorno la via migliore per guadagnare di più", ha ribadito. Ma il dato ancor più interessante evidenziato dal Presidente De Luca è che a questo numero vanno aggiunti 300 mila stranieri, con regolare permesso di soggiorno, provenienti soprattutto dai Paesi dell’Est, che in questi anni sono rimpatriati nella loro terra di origine non trovando più opportunità nel Bel Paese.
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