Questa mattina la Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, e il Presidente dell'Enpacl, Alessandro Visparelli, hanno accolto i Presidenti dei Consigli provinciali nel nuovo Auditorium dei Consulenti del Lavoro. Una struttura multifunzionale, realizzata in due anni e dotata delle migliori tecnologie avanzate, che si appresta ad accogliere la Categoria.
"Sono molto orgogliosa di questa realizzazione, che l'Ente di Previdenza ci ha permesso di fare, - ha esordito la Presidente Calderone - perché dimostra ancora una volta come lavorare in sintonia porti benefici a tutti. È una struttura polivalente nella quale oggi accogliamo i nostri Dirigenti territoriali, ma che in futuro potrà ospitare l'Assemblea dei Tesorieri e dei Segretari degli Ordini provinciali così come tanti eventi formativi dedicati a tutti gli iscritti".
Nel suo discorso introduttivo la Presidente si è soffermata sull'approvazione del Jobs Act autonomi, definendolo "un punto di partenza da cui avviare riflessioni più mature,
il completamento dell'ultima riforma del mercato del lavoro che, per la prima volta, si interessa dei professionisti". Il provvedimento rappresenta, a suo avviso, un'opportunità con cui implementare azioni legislative importanti per gli Ordini. Un esempio è il disegno di legge sull'equo compenso presentato in Senato da Maurizio Sacconi, che include tutte quelle previsioni che il Comitato Unitario delle Professioni sta mettendo in campo da tempo per tutelare i professionisti ordinistici, garantire la qualità della prestazione svolta e favorire la sana concorrenza sui territori. L'auspicio della Presidente è che il testo depositato dal Senatore possa essere condiviso in Parlamento in modo trasversale così da poter essere approvato in Commissione in sede legislativa.
Guardando al futuro della Categoria, la Presidente ha ribadito la necessità di valorizzare la vocazione multidisciplare di quei 3.600 giovani iscritti al registro Praticanti dei Consulenti del Lavoro, la maggior parte dei quali con una formazione giuridica. "Il loro percorso formativo deve essere sostenuto - ha sottolineato - per rafforzare la Categoria e rendere la professione sempre più trasversale nell'area delle professioni giuridico-economiche". Il Consulente del Lavoro oggi è una figura irrinunciabile per le imprese, come tra l'altro è emerso da una recente indagine presentata dalla Cassa forense, che nella classifica delle professioni più prestigiose vede al primo posto i Medici (59,9%), al secondo posto gli Ingegneri (34,7%) ed i Consulenti del Lavoro (21,4%) davanti agli Avvocati (16%).
La Presidente ha ribadito come il valore e le competenze riconosciute in questi anni alla Categoria le hanno permesso di partecipare in questi giorni al tavolo tecnico con il Ministero del Lavoro sul tema del lavoro che cambia e che accompagnerà il G7 Lavoro di Torino. Accanto a questo evento, dal 28 al 30 settembre presso il Lingotto Fiere, si svilupperà il Festival del Lavoro, "una manifestazione collaterale ad un evento di richiamo internazionale - ha commentato la Presidente - che ci aiuterà a sviluppare, con il senso di responsabilità che ci contraddistingue, riflessioni importanti sul lavoro ed il futuro del Paese e che possano dare anche maggiori riconoscimenti ai Consulenti del Lavoro".
Prima di concludere il suo intervento la Presidente ha riepilogato i temi all'ordine del giorno e annunciato la presentazione di una piattaforma sulla formazione continua obbligatoria - in versione beta - e del rapporto realizzato dall'Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro, che analizza il fenomeno legato alla mobilità degli italiani per motivi di lavoro.
GLI ISCRITTI ALL'ENPACL IL VERO PATRIMONIO PER LA CATEGORIA
"L'Enpacl è da sempre impegnato per offrire servizi migliori ai propri iscritti e continuerà a farlo. Perchè abbiamo capito da tempo che la nostra attenzione deve essere focalizzata alla cura dei nostri iscritti che rappresentano il vero patrimonio dell'Ente". Così il Presidente dell'Enpacl, Alessandro Visparelli, intervenuto dal palco dell'Auditorium dei Consulenti del Lavoro illustrando alla platea dei Presidenti provinciali i risultati positivi ottenuti con il bilancio consuntivo 2016.
"Ci impegniamo inoltre affinché il nostro fatturato rimanga solido e costante per dare la possibilità a tutti di stare sul mercato", ha continuato illustrando anche il bilancio di previsione dei prossimi tre anni ed evidenziando come gli ottimi risultati ottenuti fino ad oggi sono merito della riforma strutturale del sistema pensionistico della Categoria adottata nel 2012 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2013.
Il Presidente Visparelli si è poi soffermato sulle difficoltà per i giovani di essere competitivi sul mercato e di rimanere iscritti all'Enpacl evidenziando come, assieme al Consiglio Nazionale, sono in atto diverse azioni per sensibilizzare i colleghi più anziani ad accogliere praticanti nei propri studi professionali. Tante, infatti, le iniziative avviate dall'Ente per favorire l'ingresso dei più giovani alla professione. Sul passaggio generazionale l'Enpacl è attento già da diversi anni perchè ritenuto di fondamentale importanza per mantenere il fatturato all'interno della Categoria. Al fine di promuovere e facilitare l'incontro dei professionisti interessati alla compra-vendita totale di uno studio professionale, l'ENPACL ha stanziato un apposito finanziamento mettendo a disposizione dei Consulenti del Lavoro risorse economiche a fondo perduto.Tra le iniziative da menzionare anche quelle inerenti i percorsi di formazione avviati dall'Enpacl in materia di sicurezza sul lavoro per fornire ai più giovani competenze nuove e sulle quali investire di cui le aziende hanno bisogno. Offrendo così nuovi sbocchi professionali.
All'Assemblea anche il Presidente dell'Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, Dario Montanaro, per illustrare in un articolato intervento i progetti che il Sindacato di Categoria metterà in campo nei prossimi mesi.
DE LUCA: "LA FOTOGRAFIA INQUIETANTE DEGLI SPOSTAMENTI IN ITALIA"
E' il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, a prendere la parola nel corso dell'Assemblea dei Presidenti provinciali, illustrando in apertura del suo discorso il "florido" e "ricco" bilancio 2016 con le tantissime iniziative svolte per la Categoria. Tra queste anche le attività che si svilupperanno all'interno del nuovo Auditorium dei Consulenti del Lavoro dotato di strumentazioni all'avanguardia e predisposto per trasmissioni televisive satellitari che certamente implementeranno i servizi di comunicazione istituzionale, esterna ed interna, che la Fondazione Studi svolge a supporto del Consiglio Nazionale. Il Presidente ha a tal proposito invitato i Presidenti provinciali presenti, o eventualmente il rappresentante del singolo CPO, a prendere parte alla Summer School 2017, una due giorni di formazione specialistica sulla comunicazione istituzionale e sulle nuove frontiere del saper comunicare in maniera efficace.
De Luca ha poi annunciato ai presenti alcuni dati del nuovo lavoro dell'Osservatorio Statistico di Categoria "Il lavoro dove c’è. Un’analisi degli spostamenti per motivi di lavoro negli anni della crisi”, nel quale vengono esaminati i cambi di residenza ed i comportamenti degli italiani partendo dalla crisi occupazionale del 2008, che ha cambiato le esigenze della popolazione ed incrementato il numero di soggetti decisi a spostarsi in un’altra città per lavorare.
"L'Italia è un paese con opportunità molto diverse ed una situazione di disomogeneità interna che non ha pari in Europa", ha evidenziato il Presidente. "Dai numeri emerge una fotografia inquietante di questi spostamenti: dal 2008 al 2015 più di 500 mila connazionali si sono cancellati dall’anagrafe per trasferirsi all’estero alla ricerca di opportunità lavorative. "Si tratta principalmente di lavoratori qualificati che vedono nella fuga dal Mezzogiorno la via migliore per guadagnare di più", ha ribadito. Ma il dato ancor più interessante evidenziato dal Presidente De Luca è che a questo numero vanno aggiunti 300 mila stranieri, con regolare permesso di soggiorno, provenienti soprattutto dai Paesi dell’Est, che in questi anni sono rimpatriati nella loro terra di origine non trovando più opportunità nel Bel Paese.
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