Le professioni provano ad accorciare i tempi per accedere agli albi. Per contrastare la fuga dei giovani - il Miur ha certificato in dieci anni un calo di quasi un terzo dei candidati agli esami - da un lato le casse privatizzate rafforzano le misure di welfare, dall’altro gli ordini “accelerano” sui tirocini. In che modo? Sfruttando le possibilità introdotte dai decreti «salva-Italia» e «cresci-Italia» che, a partire dal 2011, hanno fissato un tetto massimo di 18 mesi al tirocinio professionale e hanno aperto alla chance di svolgimento abbreviato.
L’obbligo resta quindi di 18 mesi, ma la pratica si potrà cominciare per sei mesi durante l’ultimo anno del corso di laurea. Un modo per rendere più veloce uno dei passaggi obbligati (l’altro è l’esame di Stato) che i laureati devono compiere per entrare nel mercato delle libere professioni.
Il primo step è la stipula di una convenzione quadro tra Consiglio nazionale e ministero dell’Istruzione. Nell’accordo sono fissate le regole generali (durata minima del tirocinio, corsi di laurea abilitati e così via). Il secondo passaggio sono gli accordi siglati sul territorio dagli ordini locali con le università. A questo livello si registra qualche “intoppo”, visto che per la maggior parte delle professioni la possibilità reale per uno studente di abbreviare il tirocinio è legata non solo all’esistenza di una convenzione con l’università in cui sta studiando, ma anche al numero chiuso di tirocinanti ammissibili ogni anno, fissato negli accordi. Quindi se i posti sono pochi, si rischia di restare fuori.
Per gli aspiranti consulenti del lavoro, ad esempio, sono circa 30 le convenzioni attive, anche se mancano quelle con le università principali: Milano è assente, Roma invece è presente solo con Roma Tre e Link Campus university.
«In effetti la copertura è ancora a macchia di leopardo - riconosce Enzo Silvestri, vicepresidente Cncl -: forse non tutti gli atenei hanno compreso l’importanza di attivare questo canale di alternanza scuola-lavoro ». Intanto i consulenti registrano molte richieste dagli studenti. «Insieme alla nostra Cassa di previdenza Enpacl stiamo studiando anche incentivi economici - aggiunge Silvestri - per attrarre sempre più giovani». L’ipotesi è quella di sostenere la formazione o di assegnare crediti formativi anche a chi ospita i tirocinanti, ma le novità devono ancora essere tradotte in un regolamento interno.
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Convenzioni stipulate tra Consigli Provinciali e Università per Tirocinio:
FAC-SIMILE
Ancona, Ascoli, Macerata e Fermo - Bari - Brescia - Como (Ecampus 1 - Ecampus 2) - Cosenza - Enna (Libera Università degli Studi di Kore) - Imperia - Modena e Reggio Emilia - Napoli - Pesaro - Pescara e Chieti (Dip. Econ. Aziendale Università D'Annunzio) - Pescara (Dip. Scienze Giuridiche e Sociali Università D'Annunzio) - Regione Piemonte e Val d'Aosta (Università Piemonte Orientale - Università degli Studi di Torino - Università della Valle d'Aosta) - Regione Toscana (Firenze - Pisa) - Roma (Link Campus University - Roma Tre) - Teramo - Udine (Università degli studi di Udine) - Vicenza - Viterbo - Varese (Liuc - Insubria - Ecampus) - Verona (Università Marconi - Università Scienze Giuridiche)