Installare un impianto di videosorveglianza in azienda senza aver siglato preventivamente un accordo con il sindacato, anche se i lavoratori hanno dato il loro consenso, costituisce reato secondo la Cassazione.
La sentenza n.22148/2017, depositata ieri ed anticipata a pag. 43 di Norme e Tributi de Il Sole 24 Ore, interviene sul tema del controllo a distanza dei lavoratori stravolgendo l'orientamento giurisprudenziale fornito in precedenza, secondo il quale si esclude il reato nel momento in cui il datore chiede il consenso preventivo ai suoi dipendenti pur non avendo raggiunto un accordo sindacale.
Per i giudici della Suprema Corte lo Statuto dei lavoratori tutela un bene di natura collettiva e non individuale, poiché i singoli lavoratori non hanno forza per una trattativa alla pari con il datore. Questa motivazione sta a significare che chi installa un impianto di videosorveglianza senza cercare ed ottenere l'accordo con le rappresentanze sindacali danneggia gli interessi dei lavoratori, commette un illecito penale e detiene una condotta antisindacale.
I Consulenti del Lavoro iscritti al sito di Fondazione UniversoLavoro possono approfondire il caso e le motivazioni addotte dalla Suprema Corte nell'articolo disponibile nel servizio quotidiano di rassegna stampa nazionale a loro riservato.
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