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Mercoledì, 19 Aprile 2017 08:10

Osservatorio Politecnico Milano: studi professionali più digital

Le tecnologie sono un valido alleato per lo sviluppo degli studi professionali e molte categorie professionali l’hanno capito. Tra queste anche i Consulenti del lavoro. Si stima, infatti, che l'investimento complessivo delle categorie professionali  in Information and Communication Technologies ha avuto un incremento del 2,5%, così come evidenziato dai risultati della ricerca «Professionisti X.0 a ciascuno il suo» dell' Osservatorio Professionisti e Innovazione digitale del Politecnico di Milano che sarà presentata oggi a Milano.
«Un aumento che non sembra altissimo, ma che si mostra in linea con le statistiche nazionali, quelle che coinvolgono le imprese, in cui l'investimento globale in Ict sale fra l'1 e il 3%», hanno spiegato ad Italia Oggi Claudio Rorato, direttore dell' Osservatorio, e la ricercatrice Elisa Santorsola sottolineando che fra le varie categorie professionali, ma anche fra i diversi studi, non ci sarà mai un' omogeneità di situazioni, vista l' importante segmentazione da cui è caratterizzato il mercato italiano. «Guardando al mercato totale possiamo dire che le professioni sono ancora un po' in ritardo, ma stanno facendo uno sforzo importante per cambiare pelle», ha aggiunto Rorato.
Dallo studio dell'Osservatorio del Politecnico di Milano emerge che più della metà degli studi professionali (il 51%) che hanno investito in tecnologia giudica significativi i benefici ottenuti in termini di produttività e di riflessi sui servizi e sulla clientela.  Non a caso, infatti, fra le tecnologie su cui si focalizzano di più ci sono l'utilizzo «intelligente» dei dati e il «cloud computing». Nel primo caso, grazie ai Data trattati, i professionisti possono fornire ai propri clienti tutta una nuova gamma di servizi di consulenza innovativi, mentre nel secondo la dematerializzazione degli archivi consente un'organizzazione interna più efficiente.

A commentare in anteprima i risultati della ricerca è il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, che ha evidenziato che per quanto riguarda la Categoria «più che ad un cambiamento si assiste ad una costante crescita in atto ormai da anni. Intanto, «perché un Consulente del Lavoro disconnesso avrebbe serie difficoltà a svolgere la professione e poi, perché sempre di più gli adempimenti saranno automatizzati e a fare la differenza sarà la consulenza altamente specialistica in materia di lavoro», ha così concluso specificando che  sicuramente l'utilizzo dei nuovi software è il terreno più battuto.

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