I Consulenti del Lavoro sono impegnati ogni giorno nel contrastare l’illegalità, attraverso il rispetto della deontologia professionale e l’applicazione di strumenti come la certificazione e l’asseverazione dei rapporti di lavoro, e non a favorirla. Valga per i voucher come per qualsiasi altra situazione non conforme alla legge. Così la Presidente del Consiglio Nazionale, Marina Calderone, intervenendo al convegno dal titolo “Il lavoro che cambia: il nuovo caporalato”, organizzato il 16 marzo 2017 dal Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Modena in collaborazione con l'ANCL SU, è ritornata sui temi caldi che hanno tenuto banco negli ultimi giorni nel dibattito mediatico per riaffermare, a seguito dei recenti attacchi a discapito della Categoria, il ruolo di presidio della legalità della professione. Affermazioni che non solo si dimostrano infondate ma anche concettualmente errate.
I Consulenti del Lavoro - ha precisato - non vivono e fondano il loro lavoro sulle complicazioni del sistema lavoristico ma, al contrario, si adoperano per snellire il rapporto di lavoro, evitando l’applicazione delle rilevanti sanzioni di natura economica e penale. Raccontare ai cittadini che le imprese hanno costi alti a causa dei Consulenti del Lavoro è falso e fuorviante. Per questo motivo il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro sta valutando eventuali azioni legali a tutela della professione e dei valori che essa difende.
In tema di lotta allo sfruttamento dei lavoratori, durante il convegno, è stato trattato anche il problema degli appalti illeciti di manodopera. Il Consiglio Nazionale ha infatti presentato una segnalazione al Ministero del Lavoro sul caso di un soggetto che propone prestazioni lavorative a basso costo. A molti datori di lavoro, infatti, viene proposto di risparmiare sul costo del lavoro attraverso il ricorso alla fornitura di manodopera mediante appalto, procedendo alla risoluzione dei rapporti di lavoro con i dipendenti in forza per poi riassumerli in cooperative che forniscono la stessa manodopera agli ex datori di lavoro. Tali situazioni nascondono potenzialmente forti rischi, che possono sfociare anche nel coinvolgimento degli imprenditori nella responsabilità di eventuali attività illecite riscontrate dalla vigilanza.
Rassegna stampa: Italia Oggi 17.03.2017
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