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Giovedì, 16 Marzo 2017 08:22

Rapporti di lavoro: le novità per unioni civili e convivenze di fatto

Con l’approvazione della legge 76/2016 sono state regolamentate le unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto, riuscendo finalmente a colmare il vuoto normativo esistente. Simone Cagliano, esperto di Fondazione Studi, interviene in web tv per illustrare i maggiori interventi apportati dal decreto legislativo.

La principale novità introdotta in materia di lavoro interessa le unioni civili e le coppie di fatto: per il lavoratore che presti la propria attività all’interno dell’azienda del partner è prevista, infatti, una partecipazione agli utili dell’impresa familiare commisurata all’effettiva prestazione svolta dal lavoratore. Una situazione che viene meno se tra i 2 soggetti sia instaurato un rapporto di lavoro subordinato o un rapporto societario.

Condizione diversa, spiega Cagliano, è prevista per i partner dello stesso sesso legati nell’istituto delle unioni civili. La legge 76/16 introduce tre disposizioni rilevanti: con il comma 17 dell’art. 1, viene precisato che, in caso di decesso del lavoratore, al partner spetteranno le indennità previste dall’art. 2118 del codice civile, in materia di mancato preavviso, e all’articolo 2120 del c.c. in materia di trattamento di fine rapporto.

La seconda novità riguarda sempre il TFR, contemplato dall’articolo 1, comma 25: in caso di versamento di assegno di mantenimento in favore del coniuge divorziato, allo stesso spetterà il 40% del TFR maturato dall’ex partner durante l’unione civile.

Per ciò che riguarda l’ultima novità, considerata dal comma 20, si stabilisce chenelle disposizioni contenenti le parole “coniuge”, “coniugi”, “matrimonio” o termini equivalenti, che ricorrono all’interno di leggi, contratti collettivi nazionali o regolamenti, si devono ricomprendere anche le unioni civili tra persone dello stesso sesso per le norme del c.c. precisate dalla Legge.

Da un’analisi delle tre disposizioni emerge quindi che per i partner dello stesso sesso, uniti nelle unioni civili, sono riconosciuti i diritti concessi ai coniugi, come l’assegno per il nucleo familiare, il riconoscimento di 3 giorni di permesso retribuito per assistenza al partner affetto da handicap o di 2 anni di congedo straordinario.

Guarda l’intervento

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