L'Agenzia delle Entrate, in presenza di una condotta commerciale anomala da parte di una azienda, nonostante gli studi di settore e gli sconti praticati dall'azienda, può emettere accertamenti per verificare il maggior reddito d'impresa. Sarà poi compito del contribuente dimostrare che i ricavi sono inferiori rispetto a quello stabilito dall'ufficio del Fisco.
A sancirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3984 del 15 febbraio 2017 che si è pronunciata sul ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate dopo aver effettuato alcuni accertamenti, calcolando ricavi più alti di quelli dichiarati, ad un autoricambi che aveva immotivatamente abbassato la percentuale di ricarico, senza, cioè una valida giustificazione sul piano commerciale.
Le motivazioni della sentenza - che hanno decretato legittimo l'agire dell'Agenzia - sono state raccolte nell'articolo a pagina 32 di Italia Oggi del 16 febbraio 2017 che tutti i Consulenti del Lavoro iscritti al portale della Fondazione UniversoLavoro potranno consultare accedendo al servizio di rassegna stampa nazionale.
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