Il tirocinio formativo si rivela lo strumento principale con cui favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. La conferma giunge dalla Fondazione Consulenti per il Lavoro che solo nel 2016 ha attivato 23.545 tirocini formativi, 4.000 in più rispetto al 2015. Degli oltre 23.000, 1.058 nell'ambito del programma europeo "Garanzia Giovani", mentre i restanti 22.487 nella modalità "normale". Ma il dato rilevante è quello riguardante le trasformazioni: oltre il 60% dei tirocini di Fondazione Lavoro sono divenuti rapporti di lavoro stabile. Un modo per "creare posti di lavoro a costo zero per la collettività", ha sottolineato in un'intervista a Labitalia il Presidente della Fondazione, Mauro Capitanio, "valorizzando quello che si dice collocamento privato".
A svolgere il tirocinio sono soprattutto i giovani di sesso maschile (60% dei casi), di età compresa tra i 20 ed i 29 anni (83,49%); solo il 9,50% ha meno di 20 anni e il 6,80% tra i 30 e i 59 anni. Più della metà dei tirocinanti è in possesso del diploma di scuola media (52,4%), il 19,64% invece si è laureato ed il 6% possiede un diploma di qualifica professionale. Tra le regioni con il maggior numero di tirocinanti la Lombardia è al primo posto (4.364), seguita da Campania (3.988), Veneto (3.300) e Lazio (2.807). Ultimi il Friuli Venezia Giulia e la Valle d'Aosta che non hanno attivato nessun tirocinio. La regione Lazio è anche la prima per quanto riguarda "Garanzia Giovani" con 269 tirocini, seguita dall'Emilia Romagna con 262 attivazioni.
Ma i tirocini non sono l'unica attività su cui punta la Fondazione Lavoro, come ha precisato il suo Presidente: "Sull'assegno di ricollocazione abbiamo chiesto l'accredito nazionale ad Anpal, comunicando che ad oggi abbiamo già 202 sedi operative su tutto il territorio nazionale. In pratica, copriamo quasi tutte le regioni d'Italia, poche escluse". I Consulenti del Lavoro delegati della Fondazione sono pronti, quindi, ad affrontare questa nuova sfida sulle politiche attive del lavoro. "Riuscire a trovare collocazione a chi l'ha persa - ha continuato Capitanio - è un contributo che i Consulenti del Lavoro possono dare al mercato del lavoro, è un aspetto importante perchè oggi dare del lavoro a una persona vuol dire dare dignità alla stessa e viceversa".
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