Manca solo un decreto attuativo per dare ufficialmente il via il 1° maggio 2017 all'Ape, l'anticipo finanziario a garanzia pensionistica. La legge di stabilità, però, contiene secondo la Fondazione Studi alcune disposizioni critiche che andrebbero risolte prima dell'avvio della nuova misura. Enzo De Fusco, Coordinatore Scientifico della Fondazione, interviene aRepubblica.it per ricordare che per accedere al pre-pensionamento bisogna aver compiuto 63 anni a partire dal 1° maggio e che l'anticipo può essere al massimo di 3 anni e 7 mesi per raggiungere complessivamente il diritto alla pensione di vecchiaia.
Ma la legge, fa notare De Fusco, non tiene conto che dal 1° gennaio 2019 l'età pensionabile si alzerà di almeno 4 mesi. Non si andrà più in pensione, quindi, a 66 anni e 7 mesi secondo la normativa vigente, ma almeno a 66 anni ed 11 mesi. Questa novità rischia di creare esodati dell'Ape, ovvero lavoratori che prima di raggiungere il diritto alla pensione anticipata non riceveranno sussidi per alcuni mesi.
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