La Corte Costituzionale ha esaminato i tre quesiti proposti dal sindacato della CGIL per l'introduzione di un referendum abrogativo sui voucher, sulle norme introdotte dal Jobs Act sui licenziamenti e sullo Statuto dei lavoratori e su quelle che limitano la responsabilità in solido di appaltatore e appaltante in caso di violazioni sul lavoratore.
Il parere espresso dalla Consulta ha visto così respingere il quesito sui licenziamenti e sull'articolo 18, che voleva reintrodurre la reintegra del lavoratore licenziato in modo illegittimo, per mantenere l'indennità risarcitoria.
Accolto, invece, il quesito per eliminare le norme sui voucher per il lavoro accessorio. Come spiega Romano Benini, esperto della Fondazione Studi, a Repubblica.it il Governo dovrà impegnarsi con un provvedimento che intervenga sulla normativa preesistente per far funzionare meglio la tracciabilità dei voucher, oltre ad intervenire sull'importo dei buoni lavoro e sui settori di applicazione degli stessi.
Via libera anche al quesito sull'abrogazione delle norme introdotte dalla Legge Biagi in materia di appalti, che limitavano la responsabilità in solido tra appaltante e appaltatore.
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