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Giovedì, 05 Gennaio 2017 11:48

Caporalato, piano per sostenere agricoli in ritardo

La legge per il contrasto al caporalato, entrata in vigore il 4 novembre 2016, si prefigge di combattere i fenomeni di sfruttamento del lavoro in agricoltura e di migliorare contemporaneamente le condizioni lavorative degli addetti ai lavori stagionali nei campi attraverso un piano di interventi volto a supportare, nello specifico, i lavori di raccolta dei prodotti agricoli che richiedono in genere un maggiore utilizzo di manodopera, anche straniera.

Il piano si pone anche un altro obiettivo, quello di sperimentare forme di incontro tra domanda e offerta di lavoro con la collaborazione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, composte da rappresentanti delle parti sociali e delle Istituzioni, gli enti locali (Regioni, Province autonome e amministrazioni locali), le organizzazioni datoriali e sindacali, nonché le organizzazioni del terzo settore.
Un progetto ambizioso e complesso che avrebbe dovuto essere predisposto entro il 4 gennaio 2017, ovvero entro i 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dal Ministero dell'Interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni, e la cui attuazione doveva essere oggetto di una relazione annuale da portare in discussione in Parlamento.
 
Si auspica, quindi, un'accelerazione del piano di interventi, affinché questo possa essere realizzato in modo efficace prima dell'inizio delle grandi campagne di raccolta per il nuovo anno.
L'articolo completo può essere consultato nella rassegna stampa disponibile agli iscritti al portale di Fondazione UniversoLavoro.