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Martedì, 09 Luglio 2024 16:57

Spese sportive familiari rimborsate solo per iniziative scolastiche

Solo se rientrano nell’ambito di “iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica” le spese per le attività sportive svolte dai familiari possono essere rimborsate ai dipendenti. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 144/2024. Il caso è quello di un datore di lavoro che nell’ambito di un piano di welfare aziendale intende rimborsare le spese per lo sport svolto dai figli dei dipendenti “all’interno di circoli sportivi, palestre e istituti scolastici”. Ma a erogare il servizio “sarebbe l’associazione sportiva”. La società chiede dunque al fisco se tali spese possano non essere assoggettate a imposizione fiscale (art. 51, comma 2, lettera f-bis) del Tuir), appellandosi al fatto che con la modifica costituzionale dell’articolo 33 della Costituzione allo sport sia stato riconosciuto “valore educativo”. Motivo per cui è possibile includere le spese per le attività sportive dei figli dei dipendenti tra quelle ammesse a fruire del regime di esenzione dall’Irpef. Di diverso avviso, l’Amministrazione finanziaria che, dopo aver richiamato l’articolo 51 citato e ricordato le ultime modifiche apportate alla lettera f-bis della norma dal comma 190 dell’articolo 1 della L. n. 208/2015, specifica che le spese in esame “possono rientrare nell’esclusione prevista dell’articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del Tuir, ma a condizione che rientrino “nell’ambito di iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica”. Nelle ipotesi in cui, proprio come nel caso in oggetto, l’erogatore dei servizi sia un’associazione sportiva, l’attività non risulta essere svolta nell’ambito delle iniziative citate dall’Erario e, in conclusione, “le somme rimborsate dal datore di lavoro devono essere assoggettate ai sensi della articolo 51, comma 1, del Tuir”.

 

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