Morti bianche: una piaga intollerabile del mercato del lavoro italiano. Nel 2023, tuttavia, i dati Inail evidenziano positivi segnali, indicando una contrazione dei casi mortali (da 1.090 a 1.041, con un decremento del 4,5%). Una tendenza ancora più apprezzabile se inquadrata nella positiva dinamica che ha caratterizzato il mercato del lavoro nel 2023, con un aumento di 481 mila occupati (+2,1% di crescita rispetto al 2022). Il rapporto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “Salute e sicurezza sul lavoro. La situazione al 2023”, presentato oggi al Forum Annuale sul tema, mette in luce come a diminuire sia stata soprattutto l’incidentalità nei luoghi di lavoro (-19,2%). Questa tendenza, che poggia su dati ancora provvisori, induce a pensare che dopo l’emergenza da Covid-19, l’attenzione delle imprese italiane, piccole e medie comprese, sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sia aumentata. Una fotografia che è comunque molto frammentata: l’attenzione verso la sicurezza sul lavoro continua a essere molto eterogenea tra le aziende e molto condizionata dalle dimensioni e dai settori. Per quanto riguarda i settori, tra i meno virtuosi c’è l’agricoltura (il 64,2% dei Consulenti del Lavoro intervistati valuta basso o molto basso il livello di sicurezza del settore). Per accrescere i livelli di sicurezza attuali nelle aziende, oltre a potenziare e aumentare i controlli da parte degli organismi preposti dalla legge, bisognerebbe puntare, secondo i Consulenti del Lavoro, su tre aree di opportunità. Innanzitutto
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