Più di 8.400 le domande pervenute per accedere agli oltre 333 milioni di euro messi a disposizione dall’Inail con l’edizione del Bando Isi 2022. L’Istituto ha stanziato complessivamente con l’iniziativa più di 3 miliardi di euro a fondo perduto per sostenere i progetti delle imprese che scelgono di investire in prevenzione. A comunicare la chiusura della procedura telematica per l’invio delle istanze lo stesso Istituto con una notizia pubblicata lo scorso 26 ottobre sul portale. Entro il prossimo 9 novembre saranno pubblicati sul sito gli elenchi provvisori di tutte le istanze. I fondi sono ripartiti in budget regionali/provinciali e suddivisi in cinque assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. Al primo asse sono assegnati 161,8 milioni di euro, suddivisi in 156,8 milioni per i progetti di investimento e cinque milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. 40 milioni di euro sono destinati al secondo asse per sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo stanziamento del terzo asse, per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, è pari a 86,5 milioni di euro, mentre il quarto asse riguarda i progetti per migliorare i livelli di salute e sicurezza realizzati nelle micro e piccole imprese operanti nel settore della ristorazione, per le quali sono disponibili 10 milioni. L’importo del quinto asse è di 35 milioni di euro, suddivisi in 25 milioni per la generalità delle imprese agricole e 10 milioni per i giovani agricoltori (under 40), organizzati anche in forma societaria. Il contributo Inail erogato in conto capitale, calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’Iva, può coprire - conclude l’Inail - fino al 65% delle spese sostenute con un tetto massimo di 130mila euro, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi specificati dal bando per ciascun asse di intervento. Destinatarie dei finanziamenti le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura. Gli enti del terzo settore possono infine accedere ai fondi del secondo asse per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi.
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