Balzo in avanti per i contratti di produttività depositati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che in un anno sono cresciuti del 35,6%. Nella nota pubblicata dallo stesso Dicastero lo scorso 2 ottobre sul sito istituzionale si legge che nel range che va dal 1° gennaio al 25 settembre 2023 risultano 8.050 contratti depositati contro i 5.935 dello stesso periodo del 2022, con un picco dei depositi nei mesi tra maggio e luglio. I contratti attivi, inoltre, coinvolgono 1.691.239 lavoratori beneficiari con un premio annuo che corrisponde in media a 1.595,25 euro per dipendente, a cui da gennaio di quest’anno si applica un’aliquota per l’imposta sostitutiva pari al 5%. Una scelta – sottolinea ancora il Ministero – per incentivare la produttività che il Governo ha declinato sulla tassazione prevista per premi e somme erogati nell’anno in corso attraverso la legge di Bilancio 2023, con un taglio orizzontale rispetto al 10% previsto dalla Manovra 2016. Tra le aziende che ricorrono maggiormente a questo strumento quelle del settore dei servizi, che confermano una crescita del 47,3% rispetto al periodo considerato. Cresce, invece, di quasi il 44% anche il numero dei contratti depositati con obiettivi di produttività del comparto agricolo, benché il numero in valore assoluto sia basso (56, rispetto ai 5.096 del settore dei servizi e ai 2.899 del comparto industriale).
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