Governare l'IA, evitando demonizzazioni o ineluttabilità, ma coinvolgendo l'intera società nell'individuazione di regole etiche che possano condurre i processi di innovazione tecnologica. Ne è convinto il Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervenuto al Festival del Lavoro per commentare il rapporto tra IA ed etica e sottolineare il ruolo decisionale dell'uomo rispetto all'evoluzione delle nuove tecnologie. "Con l'IA si perderanno alcuni posti di lavoro, soprattutto nelle attività ripetitive - ha ammesso il Monsignore - ma questa non potrà mai supplire il lavoro creativo, passionale e di innovazione che l'uomo potrà fare". Per questo motivo è necessario porre attenzione alla creazione di "nuovi posti di lavoro per sfruttare le nuove tecnologie che saranno al servizio del mercato del lavoro". La risposta alla "dittatura degli algoritmi" - ha aggiunto Paglia - è l'algoretica, l'etica degli algoritmi, che può essere messa in campo solo dall'uomo.
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