Tutti gli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro si sono mobilitati, tramite gli organismi di rappresentanza, a difesa della Categoria, attaccata inopinatamente con mistificazioni della realtà. E hanno sottoscritto una lettera in cui “rispediscono al mittente accuse e polemiche politiche in cui non vogliono entrare, ribadendo il loro impegno alla tutela del lavoro etico e regolare”. Le polemiche sorte all’indomani del rinnovo, da parte del Consiglio Nazionale e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dei Protocolli d’intesa sulla legalità, la lotta al lavoro irregolare e all’abusivismo professionale sono, a detta degli iscritti, “pretestuose”, “create ad arte” e “intempestive”, visto che – si legge nella missiva – “i Protocolli rinnovati vigono senza soluzione di continuità da almeno dieci anni, sottoscritti con Ministri di qualsiasi colore politico perché la cultura della legalità non ha bandiere. Non a caso l’ultimo Protocollo Asseco è stato rinnovato 2 anni fa, nel marzo del 2021, con la partecipazione dell’allora Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e del Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, che nei due anni e mezzo del loro operato non ne hanno modificato i contenuti in virtù del fatto che la collaborazione tra Enti di diritto pubblico nasceva per creare circuiti virtuosi di legalità”. I 26mila Consulenti del Lavoro, rappresentati dal Consiglio Nazionale e da tutti i Consigli Provinciali dell’Ordine, “rispediscono al mittente accuse e polemiche politiche in cui non vogliono entrare, ribadendo il loro impegno alla tutela del lavoro etico e regolare. Ma senza trascurare la difesa della reputazione della propria onorabilità, che troverà tutela nelle sedi competenti”.
Leggi la lettera
Notizie correlate: Legalità, vigilanza, abusivismo professionale: intesa tra CdL e INL - CdL, online la piattaforma per trovare e offrire collaborazioni - Negoziazione assistita, invio accordo entro 10 giorni alle Commissioni di Certificazione