Laureati, più specializzati e desiderosi di approfondire i contenuti lavoristici. Ma anche di aggregarsi con i colleghi e fare rete con altri professionisti. E sull’uso dei social e delle tecnologie consapevoli di avere maggiore conoscenza e dimestichezza rispetto ai professionisti più adulti. È il profilo del giovane Consulente del Lavoro che emerge dalla ricerca “Giovani e professione: evoluzione e prospettive del Consulente del Lavoro”, curata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, con il contributo dell’ENPACL e della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, e presentata nel corso dell’evento sul futuro della professione che si è svolto gli scorsi 25 e 26 novembre al Palazzo dei Congressi di Roma. Un rapporto che fotografa, in chiave comparata rispetto a dieci anni fa, le caratteristiche strutturali del mondo dei giovani Consulenti, interpreti di un modello di professione diverso e discontinuo rispetto alle generazioni più adulte. Una professione profondamente cambiata a partire dal titolo di studio utile all’accesso, come evidenzia l’indagine realizzata attraverso un’analisi degli iscritti all’Ente e una survey su oltre 800 giovani.
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