Una circolare “inutile e antiquata” che “alimenta contrasti interpretativi negli operatori e che utilizza un linguaggio fumoso di cui non c’è più bisogno nel mondo del lavoro di oggi”. È così che Luca De Compadri, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, commenta nel corso di un’intervista rilasciata al TG di Categoria la circolare n. 19 del 20 settembre 2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’atto, intervenuto dopo la circolare n. 4/2022 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, fornisce le prime indicazioni interpretative sulle novità introdotte dal D.Lgs. n. 104/2022, di attuazione della direttiva Ue 2019/1152, per favorire l’uniforme applicazione della nuova disciplina in materia di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, destando non poche perplessità negli operatori, Consulenti del Lavoro compresi. A partire dalla possibilità di rinviare oppure di richiamare la contrattazione collettiva per le informazioni di maggiore dettaglio che riguardano gli obblighi informativi che il datore di lavoro è tenuto a comunicare al lavoratore. Un dubbio che - secondo De Compadri - il Ministero del Lavoro avrebbe potuto chiarire aggiungendo all'interno della circolare un fac simile di contratto tra le parti. Nell’intervista trovano spazio anche gli altri punti della circolare, tra cui i congedi, l’orario di lavoro, il periodo di prova e molto altro ancora.
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