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Giovedì, 08 Settembre 2022 10:31

Lo smart working non è (più) un diritto

Archiviata la disciplina emergenziale, valida fino al 31 agosto 2022, il ritorno alla disciplina ordinaria di cui alla legge n. 81/2017 elimina il diritto allo smart working per alcune categorie di lavoratori, come i fragili o i genitori di figli sotto i 14 anni. A delineare il quadro della regolamentazione attuale è Pasquale Staropoli, Responsabile della Scuola di Alta Formazione di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, durante l'intervista rilasciata alla trasmissione "Due di Denari" in onda mercoledì 7 settembre su Radio24, in cui ricorda che il lavoro agile risulta essere ad oggi un modello organizzativo basato sull'accordo tra datore di lavoro e lavoratore, quindi sulla volontà delle parti. Staropoli fa inoltre chiarezza rispetto a una serie di questioni pratiche, dalla necessità di comunicazione dei nuovi accordi siglati dopo il 1° settembre all'inquadramento negli accordi individuali (o aziendali) della disciplina in termini di sicurezza fino alle distorsioni applicative dello strumento di flessibilità e ai contributi aziendali per il pagamento delle spese di connessione. Tra le domande che trovano risposta nel corso dell'intervista, anche quella riguardante la concessione dello smart working solo a una parte del personale.

Ascolta l'intervista

 

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