Sul fronte degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali il 2021 si è contraddistinto come anno della transizione. Con la riduzione dei contagi da Covid-19 sono infatti diminuite le denunce di infortuni sul lavoro mappati dall'Inail nella relazione annuale sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia nel 2021: 564.089 infortuni, in calo dell’1,4% rispetto ai 572.191 del 2020. Un dato che, però, al netto dei casi Covid-19, segna un aumento del 20% rispetto all'anno precedente se si considerano solo gli infortuni “tradizionali”. Il 17,5% degli infortuni riconosciuti sul lavoro è avvenuto fuori dall'azienda, mentre si lavorava con un mezzo di trasporto o “in itinere”, ovvero nel tragitto casa-lavoro. Sono poi 1361 i morti sul lavoro, con un decremento del 19,2% rispetto ai 1.684 casi mortali denunciati nel 2020. Una diminuzione legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati da circa 600 nel 2020 a circa 200 nel 2021. Anche in questo caso, i casi mortali “tradizionali” hanno tendenza inversa e risultano aumentati di quasi il 10%. Notevole l'incremento, poi, delle denunce di malattie professionali in confronto al 2020: + 22%, pari a poco più di 55mila.
“In una società in continua trasformazione – si legge nel comunicato stampa dell'Inail con le affermazioni del Presidente Franco Bettoni – c’è bisogno di una formazione di qualità per tutti gli attori coinvolti, affinché il pilastro della sicurezza dei lavoratori rimanga sempre ben ancorato, pur adeguandosi ai cambiamenti del mondo del lavoro e tenendo in considerazione i diversi fattori che caratterizzano il nostro sistema economico e sociale"
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