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Mercoledì, 13 Luglio 2022 13:30

Smart working per affrontare i nuovi contagi

I positivi asintomatici obbligati all’isolamento non sono obbligati a non lavorare ma possono chiedere di farlo da remoto, se la loro attività lo permette. Lo ricorda Pasquale Staropoli, Responsabile della Scuola di Alta Formazione di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nell’intervista dedicata alle difficoltà delle aziende conseguenti alla nuova ondata di contagi, pubblicata il 12 luglio dall’Huffingtonpost.
A norme invariate, la procedura di gestione del personale risultato positivo è la stessa applicata nelle fasi più acute dell’emergenza sanitaria, anche se la fase che stiamo vivendo è diversa dalle ondate precedenti. Con la conseguenza che anche gli asintomatici sono obbligati a restare a casa. Sebbene non si ravvisi al momento la volontà di un aggiornamento delle regole in vigore, Staropoli ricorda che gli asintomatici «possono non richiedere il certificato di malattia al proprio medico di base, che si trasmette per giustificare l’assenza, e comunicare la disponibilità a lavorare in smart working. Dal punto di vista burocratico non si devono coinvolgere i medici di base: il certificato di malattia non viene emesso automaticamente quando si è positivi al Covid».

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