Semplificare il quadro normativo ed evitare il massiccio ricorso ai decreti-legge. È una delle proposte avanzate dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro sulla riforma del calendario fiscale, che sono state riassunte in un documento presentato il 21 aprile scorso al Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’attuale complessità delle scadenze fiscali con cui i contribuenti devono fare i conti è frutto di un’eccessiva frammentazione e stratificazione della normativa tributaria che caratterizza il nostro ordinamento. Per questo, secondo la Categoria, è necessario un intervento di riordino e razionalizzazione che codifichi in modo compiuto la materia, favorendo la compliance dei contribuenti. Tra le proposte per la riorganizzazione del calendario anche quella di suddividere in modo netto i versamenti, da effettuare entro il 16 del mese successivo, e gli adempimenti, da eseguire entro l’ultimo giorno del mese successivo alla mensilità di riferimento, ferme restando le scadenze annuali relative alle dichiarazioni fiscali. "Posticipando a fine mese le micro-scadenze, attualmente “sparse” all’interno di ogni mensilità - si legge nel documento - si otterrebbe un calendario fiscale più lineare e semplice", che vedrebbe diminuire omissioni e dimenticanze. Ma per i Consulenti del Lavoro la semplificazione passa anche dall'eliminazione di micro-tributi e micro-adempimenti, dall'estensione del principio di cassa allargato, dalla pubblicazione annuale del calendario fiscale, dall'efficacia temporale delle disposizioni, dal potenziamento del ravvedimento operoso e dalla certezza delle modalità con le quali effettuare gli adempimenti fiscali.
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