Con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati sono state migliorate le capacità di monitoraggio dei comportamenti fiscali ma sussistono alcune criticità da superare per favorire un utilizzo semplificato delle e-fatture. In primis è necessario intervenire sull’annosa questione del digital divide, tramite un piano di investimenti pubblici che consenta la realizzazione di nuove infrastrutture informatiche; poi provare a sciogliere i nodi riferibili alla rigidità del documento ed ai tempi di compilazione, invio, e monitoraggio dell’esito dell'e-fattura. Insufficienti, infine, si sono dimostrati gli strumenti informativi gratuiti messi a disposizione dei contribuenti da parte dell’Agenzia delle entrate. “Le difficoltà operative ed economiche dei contribuenti sono ribaltate sugli studi professionali attraverso cui passa la maggior parte del flusso informatico relativo al ciclo di fatturazione. Per questo sarebbe necessario intervenire e risolvere queste situazioni critiche", spiega il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, nell'articolo del Corriere.it del 15 ottobre 2021 in cui si ricordano, inoltre, i contribuenti non tenuti all'obbligo, i motivi di esclusione e le principali criticità sull'ipotesi di estensione generalizzata a tutte le piccole realtà.
Notizie correlate: E-fatture, la memorizzazione slitta al 30 settembre - Nel DL Sostegni proroghe CU e fatturazione elettronica - E-fatture: modifiche e integrazioni per l'imposta di bollo