Dichiarazioni dei redditi “amare” per circa 3,5 milioni di lavoratori. Sono i dipendenti che lo scorso anno hanno usufruito della cassa integrazione Covid pagata dall’Inps e che, quindi, hanno ricevuto più di una Certificazione Unica. Ora, infatti, dovranno pagare più tasse, perché le norme emergenziali non hanno mai previsto la sterilizzazione della misura. Un caso problematico per Massimo Braghin, Consigliere Nazionale dell’Ordine ed esperto della Fondazione Studi, che in un articolo sul tema pubblicato dal Fatto Quotidiano del 30 maggio evidenzia come i lavoratori che nel 2020 hanno ricevuto uno stipendio più che dimezzato “ora si ritrovano anche a dover pagare degli importi a conguaglio considerevoli senza averlo saputo prima. Più tempo si è stati in cassa - spiega – più si è penalizzati”. Se, infatti, la Cig è anticipata dall’azienda ed erogata in busta paga, lo stipendio è già al netto poiché viene tassato alla fonte dal datore di lavoro. Se, invece, la cassa è pagata dall’Inps, è stata applicata un’aliquota forfettaria del 23% e quindi solo con la dichiarazione dei redditi si potrà determinare il reddito complessivo e il conguaglio da pagare.
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