Il criterio per determinare la quota dei costi da rimborsare ai dipendenti in smart working si basa su parametri diretti ad individuare costi risparmiati dalla società che, invece, sono stati sostenuti dal dipendente. È quindi corretto che la quota di spese rimborsate al dipendente possa considerarsi riferibile a consumi sostenuti nell'interesse esclusivo del datore di lavoro e, pertanto, che le somme erogate dalla società per il rimborso non siano imponibili ai fini IRPEF. È quanto ribadisce l'Agenzia delle Entrate con la risposta ad interpello n. 314/2021 che nasce dalla richiesta di chiarimenti avanzata dall’Istante sul trattamento fiscale da applicare in merito alla possibilità di concedere ai propri dipendenti una somma a titolo di rimborso spese per le attività svolte in modalità agile.
L'azienda afferma di voler mantenere i dipendenti liberi da spese di qualunque genere e prevede un rimborso forfettario di 0,50 euro per ogni giornata di lavoro agile a copertura di spese generali (energia elettrica per computer, luce, servizi igienici e riscaldamento) parametrati sulla media di costi aziendali per tali aspetti, sostenuti dalla società. Riepilogando la normativa in tema di rimborsi e ricordando che l'art. 51 comma 1 del TUIR prevede in linea generale l'imponibilità di tutte le somme corrisposte al lavoratore anche come rimborso spese per il principio della omnicomprensività della retribuzione, l'Agenzia fornisce parere positivo sulla non imponibilità a carico del datore di lavoro viste le modalità di calcolo basate su quote di costo aziendale oggettive. Come, infatti, specificato con la circolare n. 326/1997 possono essere esclusi da tassazione i rimborsi di spese non sostenute per produrre il reddito ma anticipate dal dipendente per il datore di lavoro nel suo esclusivo interesse. Un principio che, a specifiche condizioni come nel caso in esame, può applicarsi anche per le spese rimborsate dal datore di lavoro al dipendente in smart working.
Notizie correlate: Lo smart working presenta il conto - Trattamenti fiscali premi, i chiarimenti dall’AE