Numerose le sfide che attendono il neo Ministro del Lavoro e della Politiche Sociali, Andrea Orlando. Nella nuova agenda del Dicastero potrebbero trovare spazio, non solo quelle priorità già annunciate in queste ore dallo stesso Ministro e legate alla riforma degli ammortizzatori sociali, alla scadenza del blocco dei licenziamenti e alla crisi occupazionale che ha colpito principalmente donne e giovani nell'ultimo anno di pandemia, ma anche quelle misure che potrebbero favorire l'ascolto delle professioni e, di conseguenza, facilitare lo sviluppo del Paese. Una tra tutte, l'approvazione dell’equo compenso ai professionisti, auspicata da Orlando già nel 2019 in occasione della sua partecipazione al Festival del Lavoro quando aveva dichiarato la necessità di creare "un nuovo patto con le professioni in un’ottica di sussidiarietà" perché queste rappresentano "il bacino di selezione della classe dirigente del Paese". Per questo motivo, infatti, Orlando rimarcava il bisogno di condurre una battaglia per l’equo compenso, di cui il Consiglio Nazionale dell'Ordine si è fatto portavoce fin dalla prima ora, "lavorando sull'effettività di questo strumento" per contrastare l’impoverimento medio dei professionisti e ridare loro dignità ed eguaglianza sociale. Un argomento, questo, su cui il neo Ministro si è soffermato anche nel corso dell'intervento al Festival del Lavoro online del 2020, dichiarando di essere pronto a firmare una proposta di legge con l'opposizione per equo compenso e fondo perduto per professionisti.
Guarda qui l’intervista al Festival del Lavoro 2019
L'intervento al Festival del Lavoro 2020
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