Semplificazione e chiarezza normativa, a partire dal sistema degli ammortizzatori sociali, ma anche la valorizzazione delle politiche attive del lavoro che, complice anche la crisi, sono rimaste al palo. Queste le proposte che i Consulenti del Lavoro riproporranno al nuovo Ministro del Lavoro. Ad illustrarle, la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, intervenendo oggi a “Due di Denari” su Radio24.
“Il 2020 è stato un anno complicato per aziende e lavoratori - ha sottolineato – anche per il susseguirsi di provvedimenti che hanno avuto natura parziale e poi si sono via via accumulati e sovrapposti uno all’altro”. Ma l’impegno dei Consulenti del Lavoro non ha vacillato, e i numeri lo dimostrano: su 7 milioni di persone indennizzate dall’Inps attraverso gli strumenti emergenziali, “il 90% delle istanze e della documentazione sono state trasmesse dai Consulenti del Lavoro”. Numeri che, peraltro, non sono completi perché l’Inps – spiega la Presidente – non è l’unico ente gestore degli ammortizzatori sociali. Proprio le incertezze e le difficoltà dell’impianto normativo – evidenzia ancora Calderone – valorizzano ulteriormente la richiesta più volte avanzata dai Consulenti del Lavoro di introdurre un ammortizzatore sociale unico. Un primo passo verso la semplificazione sarebbe l’approvazione definitiva dell’emendamento al decreto Milleproroghe sostenuto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine per l’unificazione dei termini decadenziali al 31 marzo. Ma per ripartire, questo non basta: “occorre concentrarsi sulle politiche attive”, liberando risorse a partire dal Recovery Fund per cui l’alleanza di ProfessionItaliane è pronta ad offrire idee e competenze.
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