È in vigore dal 1° gennaio la Legge di bilancio 2021 (L. n. 178 del 30/12/2020), pubblicata sul supplemento ordinario n. 46 della Gazzetta Ufficiale n. 322 del 30 dicembre 2020 e modificata dal decreto legge 182/2020 del 31 dicembre 2020 pubblicato in G.U. n. 323 del 31 dicembre 2020. Tante le novità contenute nel provvedimento, composto da 20 articoli, in materia di lavoro e sostegno alla liquidità e allo sviluppo delle imprese. Esteso al 31 marzo 2021 il blocco dei licenziamenti e fissato, nella medesima data, il termine per il rinnovo e la proroga dei contratti a tempo determinato, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta, anche in assenza delle condizioni previste dal D.Lgs. n. 81/2015. Prevista, inoltre, l’estensione dei trattamenti di integrazione salariale: ulteriori dodici settimane collocate nel periodo tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di cassa integrazione ordinaria, e tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di assegno ordinario e di cassa integrazione salariale in deroga. Ai datori di lavoro privati, con esclusione di quelli del settore agricolo, che non richiedono i trattamenti di integrazione salariale, è riconosciuto l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico per un ulteriore periodo massimo di otto settimane, fruibili entro il 31 marzo 2021, nei limiti delle ore di integrazione salariale già fruite nei mesi di maggio e giugno 2020, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all'INAIL. Prevista inoltre la sospensione dei versamenti contributivi per le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva e le associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche. Al fine di promuovere l'occupazione giovanile stabile, per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel biennio 2021-2022, è riconosciuto un esonero contributivo nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di 36 mesi (esteso in alcune regioni d’Italia a 48 mesi), nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età. Viene poi istituito un fondo per l'esonero parziale dai contributi previdenziali per lavoratori autonomi e professionisti (con reddito complessivo fino a 50mila euro e calo di fatturato o corrispettivi di almeno il 33% rispetto all’anno precedente), mentre viene incrementato il fondo per il rientro al lavoro delle lavoratrici madri. Sempre in tema di occupazione femminile viene istituito un fondo per il sostegno della parità salariale di genere e un fondo a sostegno dell'impresa femminile per il finanziamento di iniziative imprenditoriali così come è prevista la costituzione di un Fondo per le piccole e medie imprese creative e per le filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura. A sostegno del Meridione, previsto un esonero contributivo per le aree del Sud Italia, l'ampliamento della misura "Resto al Sud" e la proroga dei crediti di imposta per le imprese ubicate nel Mezzogiorno, credito d'imposta maggiorato per attività di ricerca e sviluppo nel Meridione. Tra le novità in materia previdenziale, invece, la proroga di un anno dell'ape sociale e opzione donna, oltre la sperimentazione del contratto di espansione che viene esteso alle aziende con almeno 500 lavoratori (o 250 in caso di ricorso al prepensionamento) e con interessanti sgravi sui costi datoriali. Incrementati da 7 a dieci i giorni del congedo di paternità; istituita una indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa (ISCRO) a favore dei lavoratori autonomi della Gestione Separata; l’estensione sino al 28 febbraio 2021 delle misure a tutela dei lavoratori fragili e dei lavoratori con disabilità grave; la creazione di un fondo per il sostegno al reddito dei lavoratori delle aree di crisi industriale complessa, il via libera al programma nazionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» (GOL), finalizzato ad incentivare l'inserimento nel mondo del lavoro dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, dei disoccupati percettori di NASpI, dei lavoratori in cassa integrazione in transizione attraverso politiche attive basate sulle specifiche esigenze.
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