Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.269 del 28 ottobre 2020 il decreto legge n.137/2020, cosiddetto decreto "ristori", con il quale l’esecutivo ha introdotto ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Nel comunicato stampa pubblicato il 27 ottobre dal Consiglio dei Ministri, al termine della riunione governativa, si precisa che, a sostegno delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, nonché al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, sono stanziati 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare.
Fra le principali misure introdotte, oltre alla proroga al 10 dicembre 2020 del termine per presentare il modello 770/2020, più volte richiesta dal Consiglio Nazionale dell’Ordine, le imprese riceveranno contributi a fondo perduto che varieranno dal 100 al 400% di quanto previsto in precedenza, a seconda del settore di appartenenza, con la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle Entrate in relazione ai contributi previsti dal “decreto rilancio” (d.l. n.34/2020). A beneficiare degli indennizzi, con un ristoro pari al 10% del calo degli introiti, anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro. Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza. Prorogata poi di ulteriori 6 settimane la cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legata all’emergenza, da usufruire tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di cig e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività. La cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni. Prorogato, inoltre, il divieto di licenziamenti fino al 31 gennaio 2021. Ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo, che non richiedono i citati trattamenti, è riconosciuto l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un ulteriore periodo massimo di 4 settimane, fruibili entro il 31 gennaio 2021. Prevista, inoltre, la sospensione sino al 16 marzo 2021 dei termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi di assicurazione del mese di novembre 2020 per i datori di lavoro interessati dal DPCM del 24 ottobre 2020 e identificati dall’allegato 1 del decreto legge. Fra le altre misure, estensione del credito d’imposta sugli affitti, cancellazione della seconda rata IMU, interventi specifici per i lavoratori dello spettacolo, del turismo e dello sport, le imprese del turismo, degli eventi e della giustizia, le filiere dell’agricoltura e della pesca, la proroga del reddito di emergenza, lo stanziamento dei fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia.
Rassegna stampa: Mondo Padano del 06.11.2020 – La Provincia di Sondrio del 07.11.2020
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