Serve maggiore elasticità sulla gestione degli ammortizzatori sociali. A chiederlo a gran voce i Consulenti del Lavoro, già alle prese con le numerose scadenze fiscali e con le complesse disposizioni riguardanti la cassa integrazione, i cui cavilli burocratici rischiano di lasciare aziende e lavoratori senza aiuti. L'anticipazione del 40% della Cig da parte dell'Inps viene rigettata dall'Istituto, che nel conteggio delle settimane richieste include anche la domenica - giorno festivo non incluso nelle istanze dei datori di lavoro - facendo così bloccare le domande anche per le settimane successive. Ma se le aziende non usufruiscono di tutte le 14 settimane previste nei decreti del governo entro agosto, non hanno diritto alle altre quattro settimane aggiuntive. Una situazione che penalizza, quindi, gli imprenditori che non hanno sfruttato tutti gli ammortizzatori, ma che da settembre potrebbero averne bisogno, sottolinea la Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine, Marina Calderone, sul quotidiano "La Stampa", spiegando che l'anticipazione, con cui i lavoratori potrebbero avere un minimo di risorse finanziarie per sostenere le loro famiglie, rischia di fallire per "un inghippo burocratico", "un'interpretazione restrittiva che l'Inps ha promesso di cambiare". La situazione, infatti, è stata già portata dalla Categoria all'attenzione del Presidente e del Direttore Generale dell'Istituto, oltre che del Ministro del Lavoro Catalfo, chiedendo di accogliere le istanze di anticipazione salariale. Una gestione più flessibile degli ammortizzatori sociali è, dunque, necessaria. "Non bisogna dimenticare che le norme sul distanziamento sociale hanno provocato una riduzione degli incassi e un esubero di dipendenti. Sono situazioni - conclude la Presidente - il cui andamento non è preventivabile e che avrebbero necessità di un' estrema flessibilità nell'utilizzo delle settimane, che invece non c'è".
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