///**/
Venerdì, 26 Giugno 2020 15:56

Morti sul lavoro per Covid, disagio e incertezze fra gli imprenditori

"Le norme vigenti, e anche quelle ultimamente introdotte, non escludono la responsabilità penale del datore di lavoro, che vedrà riconosciuto il proprio comportamento lecito solo alla fine del relativo procedimento". Così la Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone sul corriere.it, alla luce del quinto report Inail contenente i dati sui contagi in occasione di lavoro per Covid-19, torna sulla necessità di uno scudo penale per i datori di lavoro virtuosi, ovvero di coloro che hanno messo in atto tutte le misure di sicurezza previste dai protocolli nazionali. Sono infatti impressionanti i numeri del rapporto Inail: 236 i morti sul lavoro per contagi da Covid-19 alla data del 15 giugno mentre i casi segnalati all’Istituto sono 49.021, 1.999 in più rispetto ai 47.022 rilevati rispetto allo scorso 31 maggio. Dati che insieme alle "incertezze esistenti, su dove, come e da chi avvenga il contagio, creano una situazione di grande disagio tra gli imprenditori", sottolinea la Presidente Calderone. Considerato, poi, che il 40,9% delle denunce complessive arriva dai tecnici della salute, i cosiddetti Jobs White (con l'83% di infermieri; 21,3% operatori socio-sanitari; il 10,7% di medici e l'8,5% di operatori socio-assistenziali), è chiaro che "il contributo dei professionisti ordinistici in questa pandemia è stato altissimo".

Notizie correlate: La responsabilità penale del datore di lavoro alla luce della L. n.40/2020 - Contagio da Covid-19: rispetto delle misure esclude responsabilità - Ipotesi di scudo penale per il datore di lavoro “virtuoso” - Contagio da Covid-19: introdurre uno scudo penale