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Mercoledì, 27 Maggio 2020 11:23

Quale futuro per lo smart working in Italia?

“Avremo ancora a che fare con lo smart working fino a fine anno” e con le procedure semplificate introdotte dal Governo per questa fase emergenziale. Così Simone Cagliano, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che intervistato da Agi.it spiega che tale modalità di lavoro "riscoperta" durante l'emergenza può certamente “rappresentare un modo per far conoscere i vantaggi per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e convincere le aziende che i lavoratori possono essere altrettanto produttivi”. La previsione dell’esperto sul futuro di questa modalità di lavoro per le aziende italiane “per non diminuire efficienza del lavoro e per proseguire il percorso avviato” si inserisce all’interno del dibattito “Smart o home working?”, già oggetto di un approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, dove da una parte, si colloca la richiesta dei sindacati di regolamentare il lavoro agile, trovando almeno per ora la disponibilità del Governo; dall'altra, Confindustria sembra essere meno propensa ad introdurre norme per regolare il lavoro da remoto e, infine, l'Abi preme per il consolidamento del lavoro agile come modalità "ordinaria" ma con l'introduzione di interventi formativi con forme di sostegno pubbliche per evitare che gravino interamente sulle aziende già provate dalla crisi economica correlata all'epidemia.

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