Le aziende con almeno 15 dipendenti e la pubblica amministrazione – fatte alcune limitate eccezioni – hanno l’obbligo di assumere persone disabili. Ma il sistema del collocamento mirato – introdotto 20 anni fa da una legge innovativa e avanzata, la 68 del 1999 – non riesce a garantire l’inclusione lavorativa di tutti coloro che ne avrebbero diritto. E le donne ancora una volta sono le più penalizzate. Così Donna Moderna riassume la fotografia scattata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nell’indagine “L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità in Italia”, presentata lo scorso 3 dicembre al Ministero del Lavoro in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. La Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, risponde al problema delle mancate assunzioni da parte delle aziende, soprattutto di quelle del Sud che "hanno difficoltà a reperire personale con caratteristiche che rispondano alle loro esigenze produttive, pratiche”, precisando che bisogna investire maggiormente nelle politiche attive del lavoro e nella formazione: “Se non si trova lo si può formare e con gli strumenti che già esistono, in primis le convezioni. Se servono interventi, per adattare le postazioni di lavoro, si deve sapere che ci sono finanziamenti ad hoc dell’Inail”, ha aggiunto.
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