Cresce l’irregolarità nelle imprese italiane. Lo registra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel report sull’attività di vigilanza condotta nel primo semestre 2019 e pubblicato online. Il tasso di irregolarità riscontrato nelle aziende ispezionate, pur a fronte di un minor volume di ispezioni (-9%) consentito dalle risorse disponibili, cresce del 3% passando dal 69% al 72%, come pure quello delle posizioni lavorative irregolari (in aumento del 7,7%), che passa dalle 77.222 del 2018 alle attuali 83.191. In crescita del 14% anche il numero dei lavoratori in nero accertati (da 20.398 a 23.300) mentre si rilevano 185 percettori indebiti di reddito di cittadinanza in questa prima fase di attuazione della misura.
L’Ispettorato mette in luce, inoltre, come sia più che raddoppiato (da 5.161 a 10.454) il numero dei lavoratori soggetti a forme di appalto e somministrazione illeciti e pressoché triplicato (da 150 a 413) quello dei lavoratori interessati da accertamenti in materia di distacco transnazionale illecito. Le indagini per caporalato hanno portato alla denuncia di 263 persone rispetto alle 80 denunce dell’analogo periodo del 2018, con un’incidenza prevalente nel settore agricolo (147 segnalazioni). Per quanto concerne il recupero dei mancati versamenti previdenziali ed assicurativi, gli ispettori hanno raccolto 530 milioni di euro: +43% rispetto ai 351 milioni del primo semestre del 2018.
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