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Venerdì, 02 Agosto 2019 16:45

Ferie solidali: come donare riposi o permessi al collega

Comincia a diffondersi anche in Italia il meccanismo delle cosiddette “ferie solidali”, introdotto nel 2015 dal Jobs Act. I lavoratori possono cedere a colleghi con figli minorenni che, per particolari condizioni di salute, necessitino di cure costanti, giorni di riposo o permessi non goduti senza poi pretendere di averli indietro. Una forma di solidarietà non obbligatoria che aiuta per esempio chi abbia dovuto sottoporsi a lunghe cure mediche esaurendo i giorni di assenza retribuiti, compresi quelli legati alla legge 104/92. “La normativa italiana - ha spiegato al Corriere Salute Simone Cagliano, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro - demanda ai contratti collettivi di lavoro, sottoscritti dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale, la definizione delle condizioni e delle modalità per donare o ricevere le ferie”. Alcuni di questi contratti collettivi e altri aziendali hanno, infatti, esteso la platea di beneficiari anche a casi di grave malattia del lavoratore stesso o di assistenza a un familiare non autosufficiente.

Chi ha esaurito ferie e permessi retribuiti può chiedere al datore di lavoro di avviare la procedura di sostegno da parte dei colleghi, motivando l'istanza con la documentazione medica che attesti la malattia personale, del figlio o di un altro familiare. In molti casi, però, c'è un limite da rispettare. “Il dipendente può dare al collega solo i giorni eccedenti le 4 settimane di riposo all'anno, ovvero il riposo che per legge deve essere fruito obbligatoriamente nell'arco dei 12 mesi", ha sottolineato Cagliano. "Per esempio, se per contratto si hanno a disposizione 28 giorni di ferie l'anno, si possono donare al massimo 8 giorni”, ha precisato.

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