Approda in Gazzetta Ufficiale n. 35 del 14 febbraio 2019, il Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019, con il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della Legge 19 ottobre 2017, n. 155.
L'Italia si dota così di una riforma organica del diritto della crisi e dell'insolvenza, che non può più essere chiamato “fallimentare”, al passo con i tempi e con le sollecitazioni provenienti dall’Europa. Un testo completo, composto di 391 articoli, che disciplina le situazioni di crisi o insolvenza del debitore, sia esso consumatore o professionista, ovvero imprenditore che eserciti, anche non a fini di lucro, un’attività commerciale, artigiana o agricola, operando quale persona fisica, persona giuridica o altro ente collettivo, gruppo di imprese o società pubblica, con esclusione dello Stato e degli enti pubblici. L'obiettivo perseguito è di mettere a disposizione degli imprenditori (e non solo) degli strumenti per prevenire il definitivo dissesto dell'impresa attraverso procedure di allerta finalizzate a consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese nonché a salvaguardare la capacità imprenditoriale dei soggetti che vanno incontro al fallimento.
Tra le novità più importanti, l’inserimento dei Consulenti del Lavoro nell’albo dei soggetti destinati a svolgere, su incarico del tribunale, le funzioni di curatore, commissario giudiziale o liquidatore (artt. 356-358). L’istituzione dell’albo (artt. 356, 357) sarà operativo tra trenta giorni (ovvero dal 16 marzo 2019). L' entrata in vigore del Codice (art. 389), invece, è prevista per il 15 agosto 2020 (dopo il decorso del termine di 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).
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