Con il manuale "Teoria e pratica delle relazioni adattative di prossimità", edito da Il Sole 24 Ore, Maurizio Sacconi fornisce un'attenta analisi sull'evoluzione delle relazioni di lavoro, con particolare riguardo ai contratti di prossimità, attraverso una ricognizione delle norme e delle buone pratiche che li sostengono.
La regolazione legislativa pesante ed i contratti collettivi nazionali invasivi si sono a lungo giustificati con la pretesa sindacale della uguaglianza dei lavoratori nelle produzioni seriali indotte dalla seconda rivoluzione industriale e con la volontà delle controparti di mettere al riparo le imprese dal pericolo di più livelli di rivendicazione sulle stesse materie. Oggi, sottolinea Sacconi, la cornice normativa deve essere leggera e durevole, perché il suo cambiamento richiederebbe tempi non confrontabili con quelli dei processi reali. Per questo motivo, la fonte legislativa dovrebbe avere la funzione, da un lato, di indicare i contenuti inderogabili perché correlati ai principi come agli obblighi sovranazionali e, dall'altro, di capacitare la negoziazione tra i corpi sociali, imprese e persone. Una regolazione quindi non sostitutiva, ma scatenatrice della vitalità sociale, dell'adattamento reciproco, duttile e continuo che si realizza necessariamente in prossimità.
Notizie correlate: Sacconi: proposte per far crescere l'occupazione - Sacconi: “Investire nelle competenze e nel sistema educativo”