Lunedì, 24 Settembre 2018 08:27

Laureati in settori senza futuro: l'analisi dei trentenni italiani

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Giovani italiani altamente formati, ma in segmenti di mercato dove non c'è più domanda di lavoro: è quanto emerge dall'indagine “Quale laurea dà maggiori opportunità occupazionali? L’analisi dei laureati trentenni in Italia” realizzata dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro. Analizzando la posizione occupata sul mercato del lavoro e le dinamiche occupazionali di giovani laureati fra i 30 e i 39 anni, l'immagine che ne scaturisce è quella di un Paese caratterizzato da un forte divario tra l'offerta formativa e le effettive opportunità occupazionali, che impedisce di orientare i giovani verso le professioni più richieste dalle imprese.

La ricerca evidenzia che, anche se le prospettive lavorative migliorano nettamente per chi possiede un titolo di istruzione superiore o universitario, soprattutto se si tratta di donne trentenni e che lavorano nel Sud, degli oltre 1,7 milioni di trentenni laureati residenti in Italia, il 19,5% è privo di occupazione, mentre un ulteriore 19% occupa posizioni lavorative che non richiedono la laurea. La situazione è però estremamente variabile a seconda della classe di laurea: Medicina (+55mila), Scienze Economiche (+21 mila), Scienze Sociali (+19 mila) e Psicologia (+15 mila) sono quelle che registrano un incremento maggiore del numero di laureati.
Ma se guardiamo i livelli di occupabilità, quasi la totalità dei trentenni laureati in Scienze Statistiche è occupato (96,3%); dei laureati in Lingue, solo tre su quattro lavorano (73,2%) e, di questi, il 44% svolge una mansione per la quale non serve il titolo; mentre la facoltà di Giurisprudenza fa registrare una diminuzione sia in termini occupazionali sia nel numero di giovani laureati.

Consulta l'indagine

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