///**/
Mercoledì, 25 Luglio 2018 16:30

Lavoratori UE: novità sulla previdenza integrativa

Chi perde il lavoro e si sposta in uno Stato europeo per trovare nuova occupazione potrà maturare prima il diritto alla pensione integrativa. A stabilirlo il decreto legislativo n. 88/2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 161/2018, che dà attuazione alla direttiva n. 2014/50/Ue sui requisiti minimi per accrescere la mobilità dei lavoratori tra Stati membri. La direttiva persegue l’obiettivo di accrescere la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri e migliorare l’acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari dei lavoratori.

In particolare, si riducono da 5 a 3 gli anni di partecipazione minima contributiva alle forme pensionistiche complementari per i lavoratori europei il cui rapporto di lavoro cessi per motivi indipendenti dal fatto che il lavoratore acquisisca il diritto a una pensione integrativa e che si sposta tra stati dell' Ue. Tra le novità del provvedimento anche il mantenimento della posizione individuale maturata presso la forma pensionistica complementare e il trasferimento ad altra forma pensionistica ove vengano meno il requisito di partecipazione alla forma pensionistica complementare, nonché gli obblighi di informazione nei confronti degli iscritti attivi con riferimento ai diritti pensionistici complementari.

Il decreto, che ha recepito solo quanto previsto agli artt. 4, paragrafo 1, 5 e 6 della direttiva europea poiché le altre norme già risultavano disciplinate, è entrato in vigore a partire dal 14 luglio 2018.

Notizie correlate: Previdenza per casse priorità esigenze iscritti da assistenza a welfare - Favorire la cultura previdenziale, l'importanza dei Consulenti del Lavoro