///**/
Giovedì, 12 Luglio 2018 08:38

Riforma del Codice del Terzo settore: le proposte del CNO

Intervenire sulla deroga che dispone forti differenze retributive tra lavoratori dipendenti di uno stesso Ente del Terzo settore; modificare il regime fiscale degli Enti, che in alcuni casi consente loro di svolgere attività commerciali fino all’ammontare del 49% delle entrate complessive, incorporando così vere imprese commerciali all'interno di società senza scopo di lucro. E, poi, restringere il limite di entrate da cui decorre l'obbligo di trasparenza sui compensi erogati ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti e agli associati degli Enti del Terzo settore, elevato da 100mila a 220mila euro annui.

Queste, in sintesi, le osservazioni e le proposte di modifica allo schema di decreto legislativo riguardante le disposizioni integrative e correttive al dlgs n. 117/2017, recante Codice del Terzo Settore, presentate dal Consiglio nazionale dell'Ordine nelle audizioni del 10 luglio 2018, presso la Commissione Affari costituzionali del Senato, e dell'11 luglio 2018, presso la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. La Categoria, pur condividendo la revisione alla disciplina, contenuta nella legge delega n.106/2016, ritiene che alcune correzioni proposte con il Codice del Terzo settore necessitino di ulteriori approfondimenti, in quanto non del tutto coerenti con l’impianto e le finalità perseguite dalla  stessa legge delega.

Leggi il documento con le proposte di modifica del CNO

Rivedi l'audizione in Senato

Rivedi l’audizione alla Camera

Notizie correlate: Imprese sociali nuove modalità di iscrizione - Imprese sociali, pronti 200 milioni di euro - Terzo settore, il nuovo codice in G U da ieri