Venerdì, 16 Giugno 2017 15:29

Fondazione Studi spiega il lavoro agile

Nel nuovo Jobs Act degli autonomi, in vigore dal 14 giugno 2017, è stato introdotto anche il lavoro agile, una modalità di attuazione del lavoro subordinato che consente al lavoratore di svolgere una parte del suo lavoro in ufficio ed una parte lontano dalla postazione di lavoro.

Si tratta di "una gestione flessibile degli elementi fondamentali del lavoratore subordinato: il tempo e lo spazio", commenta Pasquale Staropoli, esperto della Fondazione Studi, in studio a Unomattina estate. "Il lavoratore dipendente può gestire in autonomia l'orario di lavoro e il luogo dove svolgerlo", spiega Staropoli mentre menziona il diritto alla disconnessione. Il lavoratore, cioè, può scegliere dove e quando svolgere le sue mansioni, ma ha anche il diritto a non dover essere obbligato a prestare l'attività lavorativa entro il limite massimo consentito. 

Con il lavoro agile si gode dello stesso trattamento economico e normativo di cui godono i lavoratori che svolgono compiti uguali in azienda, così come rimane la possibilità di fare carriera e formazione. In materia di infortuni e malattie, invece, sarà necessario un adattamento delle tutele, ma le garanzie devono rimanere intatte come per il lavoratore subordinato che sceglie di svolgere il proprio lavoro in azienda.

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