La sensazione che la riforma della busta paga in legge di Bilancio vada a vantaggio delle fasce di reddito medio-alte poggia le sue basi sulla scelta di affidare i criteri di calcolo alla valutazione patrimoniale e non più reddituale. Infatti “a parità di aspetti retributivi, chi detiene immobili e/o risparmi - non necessariamente di alto valore - viene penalizzato rispetto al passato”, afferma il Presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, sul settimanale "Verità & Affari" esemplificando alcuni casi che testimoniano le contraddizioni esistenti nell’attuazione pratica della recente normativa. Secondo le casistiche presentate dall'Ufficio Studi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, basta avere anche una sola casa di proprietà per vedere la propria situazione economica totalmente capovolta. Tuttavia, la riforma della busta paga riserva una nota positiva per i lavoratori autonomi che per la prima volta percepiscono l’assegno per figli minori. “Una riforma tra luci e ombre che deve ancora dimostrare il suo potenziale sostegno alla genitorialità”, conclude De Luca.
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