L’approccio sistemico al mondo del lavoro di Marco Biagi resta una delle eredità più attuali del giuslavorista, a vent'anni dalla sua scomparsa. A più voci e con più declinazioni si è tornati a parlare del metodo attuato da Biagi durante l’evento organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi, che ha visto in collegamento la moglie e Presidente della Fondazione Biagi, Marina Orlandi Biagi. «Serve maggiore razionalità e meno ideologia negli interventi sul mercato del lavoro – ha affermato la Presidente del CNO, Marina Calderone ‒, ascoltando tutti coloro che sono portatori di valori e di istanze provenienti dal basso. Non servono tante norme: basterebbe far funzionare la regolamentazione più efficace e abrogare quella che non funziona». La visione del giuslavorista, hanno ricordato gli ospiti nell’Auditorium dei Consulenti del Lavoro, anticipa di fatto molte delle trasformazioni di cui siamo stati testimoni nell’ultimo ventennio: «Biagi è il padre del vero lavoro agile ‒ ha sottolineato Maurizio Sacconi, ex Ministro del Lavoro e autore del volume "Il modo di Biagi. Dizionario della modernità del lavoro" ‒. Credeva nella trasformazione del lavoro tanto da dare importanza al progetto, al risultato, superando il vincolo spazio/temporale della prestazione lavorativa». A sottolineare alcune criticità del mondo del lavoro attuale Fabio Tamburini, Direttore de “Il Sole 24 Ore” che ha posto l’accento sui bassi livelli salariali, la disoccupazione giovanile e il basso tasso di nascite registrato nel 2021 che, in futuro, aumenterà le criticità delle aziende nella ricerca del personale.
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