In caso di concessione gratuita di autovetture aziendali in uso promiscuo ai dipendenti ma in assenza di un corrispettivo specifico addebitato al personale dipendente per l'utilizzo di tali mezzi non è possibile fruire della detraibilità integrale dell'IVA. È quanto emerge dalla risposta ad interpello n. 631 del 29 dicembre 2020 nella quale l’Agenzia delle Entrate interviene sul caso specifico richiamando l'art. 19-bis, comma 1, lettere c) e d), D.P.R. n. 633/1972 che riconosce l'ammontare di IVA detraibile relativa alle spese di acquisto e impiego dei "veicoli stradali a motore" utilizzati ad uso promiscuo solo nella misura del 40%. Nella risposta l'Agenzia fa riferimento alla risoluzione n. 6/DPF del 2008 secondo cui la detrazione totale è invece possibile nelle circostanze di: veicoli che formano oggetto dell'attività propria dell'impresa; veicoli utilizzati esclusivamente nell'esercizio dell'impresa, arte o professione; veicoli assegnati in uso promiscuo al personale dipendente ma, appunto, in presenza di addebito a carico del lavoratore del corrispettivo relativo all'uso del veicolo che solo in questo caso può considerarsi integralmente inerente all'attività di impresa.
Notizie correlate: Auto in uso a soggetti diversi dall’intestatario, ministero interno interviene - Mezzi in uso al personale, nuovi adempimenti dal 3 novembre - Automezzi in uso al personale, Ministero Trasporti interviene ancora